Il valore della formazione dipende dalla funzione che le si attribuisce: se indirizzata in una visione prospettica e innovativa assume il ruolo cruciale di pilastro nello sviluppo di competenze del singolo ma se, al contrario, la si pensa come un semplice attività obbligatoria da portare avanti senza uno scopo definito, si trasforma in un inutile dispendio di energie fine a se stesso, a prescindere dalle modalità in cui viene svolta.
Per esempio Rita De Martin, ex partecipante del Micro Master in Project Management di C&G Business School, ha trovato beneficio dalle docenze in presenza e tramite queste ultime è stato possibile anche per noi entrare in contatto con altri aspetti della sua sfera privata, scoprendo così che oltre all’attenzione per l’aggiornamento professionale Rita ha una grande passione per la fotografia, che abbiamo avuto il piacere di vedere nella sua interezza in una mostra dedicata nella città di Conegliano.
Che si tratti di formazione verticale o trasversale infatti il docente deve trasmettere un obiettivo che di conseguenza indirizzerà il metodo di apprendimento superando la fredda barriera di numeri e programma impersonali. L’ultimo paio d’anni pandemici ha forse contribuito a risolvere il dualismo che da sempre caratterizza la formazione online e quella classica, in presenza: in sostanza ci si è trovati di fronte alla prova che l’approfondimento è un processo continuativo e constante, senza uno stop e senza regole statiche. Per questo la modalità online può venire considerata una spinta ulteriore, uno stimolo, in quanto si apre a molteplici altre forme e possibilità che la formazione verticale esclude a priori (visione di filmati, podcast, webinar ecc). Di conseguenza l’ammissione della fine della lotta tra apprendimento online e in presenza apre nuove frontiere che promuovono una sinergia tra le due forme in un’ottica di potenziamento, senza dimenticare il lato umano.
In aggiunta, negli ultimi anni gli strumenti a supporto dell’efficacia della formazione online sono cresciuti in maniera esponenziale e continueranno a farlo soprattutto sotto l’aspetto qualitativo: basta pensare al nuovissimo Metaverso, sul quale le aspettative in ambito formativo sono molto alte perché ha le potenzialità per portarci in direzioni mai esplorate prima. Ad ogni modo rimane chiaro che non esiste un equilibrio perfetto tra formazione online e in presenza: ognuno avrà il proprio, in funzione delle proprie inclinazioni. Non tutti ci muoviamo agilmente con gli stessi metodi di formazione, ritmi e tempi per cui il rapporto tra apprendimento online e in presenza trova appoggio in forme diverse a seconda di ciascuno.
A prescindere dalla metodologia è utile imparare a pensare in maniera sistemica, poiché in un mondo articolato e in evoluzione come quello odierno il pensiero lineare è troppo semplicistico. Pensare in maniera sistemica, infatti, ci obbliga a prestare attenzione alle connessioni e alle relazioni, imprescindibili ormai da qualsiasi contesto.
Le diverse tendenze di domanda e offerta determinano tutti i giorni nuove dinamiche di mercato e per riuscire a rimanere aggiornati e innovativi è fondamentale uscire dalla propria comfort zone cambiando modelli, processi e strutture formative; lasciamoci alle spalle il dualismo retorico tra formazione online e in presenza: aprirsi a nuovi metodi di formazione è la chiave per il successo!