“Abbiamo sempre fatto così”: ecco la frase perfetta per far affondare un progetto, un’idea o un’intera azienda. Mettere in discussione alcuni presupposti ed esaminarli in modo critico invece è il classico metodo scientifico che permette di verificare di volta in volta la funzionalità effettiva di un nostro ragionamento e di correggerne in caso la rotta.
Ancorarci troppo alle nostre intuizioni e all’esperienza personale, anche quando le evidenze del caso le contrastano, ci rende estremamente vulnerabili a scenari potenzialmente catastrofici. D’altro canto, prendere d’esempio la scienza non è facile: bisogna costantemente mettere in discussione la propria credibilità. Il metodo scientifico necessita di grande umiltà intellettuale e si basa su dati oggettivi e comprovati, lasciando in secondo piano le idee personali e soprattutto l’immobilismo del “abbiamo sempre fatto così”, molto frequente in ambito aziendale.
Questo significa che se la modalità scientifica ci indica che stiamo sbagliando, abbiamo il dovere di cambiare rotta e riorganizzarci, anche se nella nostra mente il tutto ha già preso forma.
Se vogliamo indossare il camice dello scienziato abbiamo bisogno di farci questa domanda: “Perché ne sono convinto?” questo scetticismo ci permetterà di mettere in discussione le nostre certezze e ribaltare l’opinione nostra e di chi ci circonda. Successivamente chiediamo in prestito la lente d’ingrandimento di Sherlock Holmes e andiamo a investigare tutte quelle “anomalie” che potrebbero far crollare il nostro progetto perché ci stanno fornendo dati inaspettati, così da anticipare il crac.
Fondamentale a questo punto è analizzarle e formulare delle nuove ipotesi da confutare poi concretamente. Come disse il fisico teorico Richard Feynman, “Non fa alcuna differenza quanto sia bella la tua supposizione. Non fa alcuna differenza quanto sei intelligente, chi ha formulato l’ipotesi o come si chiama. Se contrasta con la sperimentazione, è sbagliata. Non c’è altro da dire”: il principio di testare scientificamente una nuova ipotesi deve essere un pilastro della cultura aziendale, in un’ottica di crescita al passo con i tempi.
Questo perché gli uomini tendono a evidenziare i collegamenti tra azioni e risultati anche quando questi non hanno alcun legame se non la casualità, tralasciando i casi in cui le nostre aspettative vengono disattese. Gli scienziati fanno l’esatto opposto e questo approccio permette anche ai leader aziendali, agli studenti, ai professionisti di ogni settore, di determinare con più sicurezza il successo delle proprie attività. Al giorno d’oggi questo dovrebbe accadere a maggior ragione data la grande incertezza che la pandemia ci ha lasciato in eredità: l’azzardo di basarci esclusivamente sulle nostre sensazioni nel valutare un business potrebbe renderci ciechi su dati facilmente recuperabili e che, se analizzati, potrebbero azzerare le nostre possibilità di riuscita.