L’incertezza e la possibilità sono due facce della stessa medaglia. La maggior parte delle persone è contraria al rischio e si sa che ogni cambiamento, personale o professionale è seguito a ruota da possibili vantaggi e svantaggi ma è bene sapere che è possibile abbassare i livelli di paura, elemento nocivo per la nostra mente.
Un buon metodo è il “gioco infinito”, ideato da James Carse, professore della New York University. Il principio sta nel non considerare le regole o i confini (del progetto assegnato, del percorso di carriera ecc) come elementi fissi, perché questo ci blocca nella mentalità del “o vinci o perdi”, con l’incertezza che fa salire i livelli d’ansia e abbassare le prestazioni.
Al contrario è utile riconoscere l'incertezza come una parte del gioco, una variabile. È bene anche prepararsi a nuovi rischi, senza per questo abbandonare le proprie abitudini, che altresì riducono l’incertezza a qualcosa di accettabile, che fa parte della nostra vita ma non la governa. A livello aziendale, ci si può abituare ad essa riconoscendo diversi livelli di rischio, per capire dove possiamo spingerci con più audacia e dove è meglio adottare un approccio di cautela.
Agire è ad ogni modo una delle cose più importanti per affrontare l'incertezza, dato che permette di imparare qualcosa a ogni nuovo step. Gli imprenditori affrontano questo genere di sfide di continuo e la ricerca sugli acceleratori di start-up più efficaci dimostra che il modo migliore per aiutare i nuovi fondatori a superare l’incertezza è farli esporre a un pubblico più eterogeneo possibile le proprie idee, costringendoli a interfacciarsi con anche più di 200 persone in un mese: scongiureranno la paura e diventeranno sempre più sicuri di sé stessi e dei propri progetti.