La finanza sostenibile ha l'obiettivo di creare valore nel lungo termine per l’investitore e i suoi stakeholder in un’ottica di prosperità e profitto, con un buon impatto sociale e ambientale.
Molto spesso si considera la sostenibilità come un’entità astratta, ma nel settore della finanza si tratta di avere sotto controllo una gestione consapevole dei capitali con annessa tutta l’analisi dei rischi ambientali, sociali e di governance che ne derivano.
La finanza sostenibile, al contrario di quanto si possa immaginare, nasce addirittura tra il XVI e il XVII secolo, quando uomini d’affari statunitensi protestanti hanno iniziato ad eliminare dal loro business tutte quelle attività economiche che si scontravano con il loro credo, come il commercio e produzione di armi, alcool, gioco d’azzardo o tabacco e lo stesso principio si applica ancora oggi: la finanza sostenibile in pratica si basa sull’esclusione dagli investimenti di tutti quei settori etichettati come “non etici”, in favore di un rendimento più etico, volto a produrre valore e impatto positivi a lungo termine sul pianeta e sulla società.
Per rendere questo tipo di finanza un progetto sempre più diffuso e accettato è necessario porre basi solide basate su concetti scientifici: per questo è importante una buona formazione al passo con le più recenti normative e pratiche globali.